08/05/16

Parole e colori (appunti)

Dopo Rimbaud e i suoi colori delle vocali, voglio continuare a indagare sul legame tra tonalità cromatiche e letteratura
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Il mio più lontano ricordo è intinto di rosso. In braccio a una ragazza esco da una porta, davanti a me il pavimento è rosso e sulla sinistra scende una scala pure rossa. Di fronte a noi, sul nostro stesso piano, si apre una porta e ne esce un uomo sorridente che mi si fa incontro con aria gentile. Mi viene molto vicino, si ferma e mi dice: “Mostrami la lingua!”. Io tiro fuori la lingua, lui affonda una mano in tasca, ne estrae un coltellino a serramanico, lo apre e con la lama mi sfiora la lingua. Dice: “Adesso gli tagliamo la lingua”.
Io non oso ritirarla, l’uomo si fa sempre più vicino, ora toccherà la lingua con la lama. All’ultimo momento ritira la lama e dice: “Oggi no, domani”. Richiude il coltellino con un colpo secco e se lo ficca in tasca.



E. Canetti, La lingua salvata
(Traduzione: Amina Pandolfi e Renata Colorni)




Martin Mystère n. 100 , “Di tutti i colori!”
Soggetto e sceneggiatura: Alfredo Castelli
Disegni e copertina: Giancarlo Alessandrini


Il numero cento della serie regolare viene festeggiato con un albo a colori, che contiene tre brevi racconti in cui proprio il colore fa da filo conduttore. Nel primo, un bizzarro inventore mette a punto un apparecchio in grado di evidenziare mysteriosi alieni fatti di luce, invisibili a occhio nudo.

Nel secondo, un fotolitista impazzisce nel tentativo di riprodurre il perfetto blu di Prussia di un quadro di Yves Klein. Nel terzo, Martin e Java esplorano una grigia valle perduta delle Ande, i cui abitanti considerano l’essere “a colori” come un sacrilegio… (e sarà la musica a donar loro il colore…)

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