08/11/09

Scorribande cinematografiche e la nostra lotta contro i 93 minuti

Scrivere. Di nuovo. Senza contar battute. Solo per la voglia e il bisogno di farlo. Malgrado tutto su FB manco son riuscito, con tutta la buona volontà a rimanerci. Vuoto irreale. Un vortice di minchiate che manco davanti una macchinetta del caffè prima d'un esame ne avrei digerite tante. E ai tempi dell'università le sciocchezze volavano leggere, quando ancora erano permesse perfino le sigarette all'interno del disgustoso parallelepipedo che m'ha annoverato nel suo gregge.

L'ultimo aggiornamento risale allo scorso luglio. Una vita fa. S'è ripresa la dieta, che mi ritrovo in buona compagnia coi post e para-venticinquenni tutti col ventre gonfio dalle speranze appassite e da troppe notti perse davanti a boccali perennemente pieni.

S'è ingannato Crono andando al cinema, per piccoli capolavori irrinunciabili: Baarìa, Up!, Bastardi senza gloria. E anche per due blockbusters come Segnali dal futuro e Transformers 2. Il primo regge bene sino al finale new age che ha rovinato tutto.

Quella sera me la ricordo bene, panza satura dello scadente kebap che ci rifilano a Bagheria (Ronde leghisti, liberateci da chi s'improvvisa cuoco etnico!), in compagnia del diletto cugino che mi tiene sovente compagnia, complice lo stesso scenario apocalittico che ci abbraccia al principio di questi trent'anni.

Transformer abbaglia e prende, col principio che resiste al cambio dei capelli e degli occhiali, sin da quando recensivo gli Incredibili nel preistorico 2005. Pago ancor più volentieri se il film dura più dei 93 canonici minuti in cui si nascondono tutti gli stitici sceneggiatori. Già quando si sfiorano le due ore sono entusiasta. Se poi la pellicola le supera abbondantemente...

Sono tornato.