21/07/09

Fumetti e nostalgie

Il mondo è andato avanti e con lui pure le nuvole parlanti. Sdoganate nuovamente sulla stampa, con la meritevolissima serializzazione della biografia a fumetti di Peppino Impastato sulle colonne dell'Unità.

Quest'anno è il primo texone senza papà, che ha letto Tex sino all'ultimo, facendosi portare su quel letto da cui non si sarebbe più rialzato l'ennesima ristampa a colori che allegano a Repubblica.

La serie regolare l'aveva abbandonata al numero 500 e passa. Ogni tanto gliene portavo uno, per coccolarlo e rendergli più digirebili gli interminabili pomeriggi sul divano da cui non riusciva più ad alzarsi.

Diceva che le avventure d'Aquila della notte erano stanche ripetizioni della stessa minchiata declinata immutabile, come la montagna di patatine declamata da Kit Carson.

Stessa sorte, con quattrocento numeri d'anticipo per Dylan Dog, che dopo l'abbandono di Tiziano Sclavi è diventato parodia di se stesso. Con schema macilento e spiegone finale. Dov'è finita la magia che aveva fatto partorire perle rare come Johnny Freak, Il lungo addio, Gente che scompare, Il male...

Noi dylaniani duri e puri continuiamo più per affetto e nostalgia che per reale interesse. L'hanno capito alla Bonelli che continua a sfornare ristampe su ristampe delle inarrivabili storie iniziali. L'ultimo maxi non vale la carta su cui è stampata. Buoni spunti che non reggono le canoniche 94 tavole.

Va meglio con Dampyr, dopo una leggera flessione nei numeri successivi al deludente centesimo numero. La vitalità del figlio del vampiro è pulsante: storie on the road, spostamenti nei vari luoghi misteriosi della terra, con ottima documentazione a tener su le sceneggiature di Boselli e Co.

Per i nostalgici dei capolavori dell'arte sequenziale consigliamo Watchmen, nella pregiata edizione della Planeta De Agostini, la collezione delle storie di Carl Barks uscite in 48 numeri col corriere della sera e gli intramontabili quesiti esistenziali del buon vecchio Charlie Brown.



Il mondo è andato avanti e con lui pure le nuvole parlanti. Sdoganate nuovamente sulla stampa, con la meritevolissima serializzazione della biografia a fumetti di Peppino Impastato sulle colonne dell'Unità.

Quest'anno è il primo texone senza papà, che ha letto Tex sino all'ultimo, facendosi portare su quel letto da cui non si sarebbe più rialzato l'ennesima ristampa a colori che allegano a Repubblica.

La serie regolare l'aveva abbandonata al numero 500 e passa. Ogni tanto gliene portavo uno, per coccolarlo e rendergli più digirebili gli interminabili pomeriggi sul divano da cui non riusciva più ad alzarsi.

Diceva che le avventure d'Aquila della notte erano stanche ripetizioni della stessa minchiata declinata immutabile, come la montagna di patatine declamata da Kit Carson.

Stessa sorte, con quattrocento numeri d'anticipo per Dylan Dog, che dopo l'abbandono di Tiziano Sclavi è diventato parodia di se stesso. Con schema macilento e spiegone finale. Dov'è finita la magia che aveva fatto partorire perle rare come Johnny Freak, Il lungo addio, Gente che scompare, Il male?

20/07/09

Si starà meglio

Si leggeva l'amico coniglione, vecchio compagno di blog che ospitò uno dei miei racconti poi finito in un'antologia.

Dell'ultimo post condivido praticamente ogni paragrafo.

Dieci anni fa si produceva nella rete per la rete, la stessa ragnatela che ora fascia il mondo e infilia nel doppino di rame da cui passa il segnale dell'adsl qualsiasi fregnaccia: l'ultimo film sul mulo, l'ultima serie televisiva via torrent e poi il gigantesco elenco telefonico d'Atlantide: facebook.

Utilissimo elenco telefonico che permette di sbirciare nelle altrui vite con un tasso di dipendenza sconosciuto prima.

Nel tempo che fu bastava un nick e buona lena sulla tastiera per crearsi una personalissima platea. Ora ti chiedono l'amicizia a frotte anche solo per veder le foto della cresima della cugina Peppina.

Tutti i nomi incrociati nel web letterario m'hanno a giro chiesto l'"amicizia". E l'ho elargita, che a infilar scarpe nei macchinari non sono stato mai capace.

Infinite sono le potenzialità di sto almanacco digitale.

Che nasce e fiorisce sulla fine dei blog personali.

Sopravvivono quelli che avevano un felice codazzo - più o meno meritato - di lettori. Sopravvivono quelli che si reggevano su un progetto. Gli altri retrocedono a siti personali con qualche news a interromperne la fissità. Come questo che leggete adesso. Che fa riecheggiare ogni singolo post tra le note del mio profilo facebook.

Gli altri s'ingegneranno su nuove strade.

Come fu per i siti in html statico e per le giff animate che rimpolpavano il web.



Si leggeva l'amico coniglione, vecchio compagno di blog che ospitò uno dei miei racconti poi finito in un'antologia.

Dell'ultimo post condivido praticamente ogni paragrafo.

Dieci anni fa si produceva nella rete per la rete, la stessa ragnatela che ora fascia il mondo e infilia nel doppino di rame da cui passa il segnale dell'adsl qualsiasi fregnaccia: l'ultimo film sul mulo, l'ultima serie televisiva via torrent e poi il gigantesco elenco telefonico d'Atlantide: facebook.

Utilissimo elenco telefonico che permette di sbirciare nelle altrui vite con un tasso di dipendenza sconosciuto prima.

Nel tempo che fu bastava un nick e buona lena sulla tastiera per crearsi una personalissima platea. Ora ti chiedono l'amicizia a frotte anche solo per veder le foto della cresima della cugina Peppina.

Tutti i nomi incrociati nel web letterario m'hanno a giro chiesto l'"amicizia". E l'ho elargita, che a infilar scarpe nei macchinari non sono stato mai capace. Infinite sono le potenzialità di sto almanacco digitale. Che nasce e fiorisce sulla fine dei blog personali. E rimpiazza email, sms, elenco telefonico. In cambio d'una cessione volontaria e reiterata di dati personali e riservati. Un suicidio collettivo della propria tanto decantata privacy.

Sopravvivono quelli che avevano un felice codazzo - più o meno meritato - di lettori. Sopravvivono quelli che si reggevano su un progetto. Gli altri retrocedono a siti personali con qualche news a interromperne la fissità. Come questo che leggete adesso. Che fa riecheggiare ogni singolo post tra le note del mio profilo facebook.

E gli altri? S'ingegneranno su nuove strade.

10/07/09

La misteriosa scomparsa dei trentenni bagheresi

Metter su casa e formare una famiglia sono i sogni proibiti dei giovani concittadini


Che fine hanno fatto i trentenni bagheresi?
Dovrebbero essere loro i protagonisti di questi anni ma tranne rare e splendenti eccezioni sembra proprio che i nati tra il Settantasette e l´Ottantatré abbiano fatto la fine dei basilischi, delle chimere, degli unicorni. Tutti gli esseri mitici che popolavano l´immaginario medievale sono spariti nelle sabbie del tempo. Terribile è che nessuno senta la mancanza di questa larga fetta di popolazione. Basta sbirciar le statistiche, quasi immutate nascite e morti. Ma soprattutto non cresce il numero delle nuove famiglie.

Politiche miopi a livello locale, regionale, nazionale ed europeo hanno bucato i sogni d´un´intera generazione. Un baffuto filosofo cercava l´oltreuomo perché, scriveva, è impossibile che l´uomo attuale faccia o desideri meno dei suoi predecessori. E invece è andata proprio così. Perfino i coccodrilli gonfiabili hanno resistito alla crisi e immutati riappaiono anno dopo anno a dar tocchi d´esotico alle nostre spiagge. I giovani bagheresi meno d´un pupazzo li abbiamo considerati, condannando loro e la città tutta a una morte lenta.

07/07/09

The Punisher War Zone







In petto la crozza di morto, capelli impomatati e un pistolone in pugno. Frank Castle è The Punisher, il testosteronico punitore dei fumetti Marvel.
Che ha avuto ben tre incarnazioni al cinema, inanellando una non invidiabile sequenza di flop da far impallidire l'Omino bianco.

Sulla carta gli ingredienti ci sono tutti: appetibilissima storia di vendetta e sangue con l'ex sbirro che dopo che gli trucidano la famiglia decide di rendere occhio per occhio a tutta la mafia.

Personaggi che nemmeno si sognano d'aver spessore psicologico. L'ultimo è The punisher - war zone. Che in Italia arriva direttamente su dvd ad ottobre. Che comunque abbonda sui circuiti peer2peer, mulo incluso, opportunamente sottotitolato.

L'abbiamo visto e i 107 minuti offrono esattamente quello che ci si aspetta da un film del genere. Se cercate contenuti, c'è sempre un libro da aprire sul comodino o un film iraniano sul suicidio in lingua originale.

02/07/09

Dove si scrive di spiagge proibite, piccoli successi e di nuovi portali letterari

È in edicola il secondo numero di 90011.magazine, 100 pagine, full color, carta patinata. Con chicche come la doppia intervista sulla pedonalizzazione del corso Umberto I, tre tavole in esclusiva dal libro a fumetti su Peppino Impastato pubblicato dalla Beccogiallo edizioni e La misteriosa sparizione del pupo di Palagonia, riuscitissimo omaggio allo gnomo girovago d'Amelie.

On line da un paio di settimane la nuova casa dei Pupi di Zuccaro, un portale letterario che accoglie cronache contro un inarrestabile svanire. Ringrazio tutte le testate, i blog e gli amici che l'hanno voluto segnalare. La struttura è semplice: due colonne, nella sidebar i pupini che sono citazioni e post brevi, il cinematografo che raccoglie piccoli capolavori trovati su youtube, poi gli appuntamenti e i links degli amici. Ogni pezzo è lavorato per bene, senza inseguire scadenze e senza sciatterie. Non manca lo spazio per narrazioni e foto sposate a riuscitissime didascalie.

Sul fronte lavorativo continuo a collaborare con la squadra di 90011 per il sito e per il magazine, oltre a continuar a dar ripetizioni. Il mio primo discepolo è riuscito a passare dal 4 fisso a un solo debito. E poi tre maturande m'hanno dato la possibilità di richiamar dall'oblio la filosofia, con - sembra - ottimi risultati.

Spedita pure la domanda per le supplenze di seconda fascia, attendendo un'abilitazione che ancora non si sa se prenderà corpo o meno. La città scelta è Treviso, ché la A037 è satura in tutto lo Stivale e solo al Nord Est c'è qualche minima possibilità di far quello per cui s'è a lungo studiato e faticato sui libri.