Prof. ssa Anello | 2 luglio, 8.30, 5° piano | ||
Storia medievale | Prof.ssa Buccellato | 26 settembre, 8.30, Facoltà | |
Storia moderna | Prof. Marrone | 12 dicembre, 8.30, 3° piano | |
Prof.ssa Marino | 7 settembre, 9.00, 5° piano |
21/05/07
Aggiunte se un giorno ci sarà ancora la SSIS
17/05/07
Arrivederci Vibrisse!
Rilancio l'arrivederci di Giulio Mozzi, ricordando che per tutti gli estimatori di vibrisse c'è la vibrisselista: http://groups.google.com/group/vibrisselista
Grazie a tutti, e: a presto.
di giuliomozzi
Da questo momento vibrisse chiude. Credo che mi ci vorrà un paio di mesi per tirare il fiato, fare un po' di progetti, parlare con i collaboratori storici di vibrisse, incontrare altri possibili collaboratori, eccetera.
Tutto il resto di questa baracca continua a funzionare: la Bottega di lettura (presso la quale si sono trasferiti Bartolomeo Di Monaco, Emanuele Pettener e Nicola Manuppelli), vibrisselibri (che a giorni - credo - potrà annunciare grandi cose), il sito di Giuseppe Braga (neo-papà di Virginia), il sito di Marco Candida (il cui romanzo è finalmente pubblicato, come forse già avrete sentito dire), i siti di immagini Sotto i cieli d'Italia e Televisione (ai quali intendo anzi dedicarmi un po' di più) e il mio diario. Chi volesse fare due chiacchiere può usare la lista di discussione.
Nei prossimi giorni farò un po' di lavori, metterò a posto la colonna destra eccetera eccetera. C'è un articolo - una recensione - che volevo scrivere, che non ho fatto in tempo a scrivere per imprevedibili incasinamenti dell'esistenza, e che appena potrò inserirò qui sotto (cioè: pre-datato).Grazie a tutti, e: a presto.
Schiavi moderni
A fronte di un incentivo di tipo contrattuale (minori vincoli al datore di lavoro) si assomma un incentivo di tipo contributivo. Date però le diverse forme di “incentivazione”, ciò porterà inevitabilmente ad una copertura pensionistica insufficiente.
Per fortuna, l’uomo è un animale che si adatta bene all’ambiente: così se, da giovane lavoratore precario deve chiedere il sostegno economico dei genitori, da vecchio pensionato ex-precario, lo chiederà ai propri figli.
Ammesso che ne abbia: avere un lavoro precario riduce di dieci volte la probabilità che una lavoratrice faccia un figlio...
08/05/07
07/05/07
Spinnando la salvezza di un corrimano
E ora se le sentiva addosso, stravaccato dal divano al letto, certo d'essere buono a prendere decisioni sbagliate, un talento innato per le gigantesche cazzate che lo accomunavano a tutta la generazione tirata su a Simpson e precarietà.
Precario... Maledetto aggettivo, rende incerto tutto, ti toglie pure il sapore delle passate speranze: a che serve sperare quando sai che la pensione non la accucchierai mai e che puoi squietare tutti i santi ma per te ci saranno solo lavoretti a progetti e stage gratuiti. Tanto i Padroni hanno tanta di quella carne fresca con cui rimpiazzarti che non gliene frega niente a nessuno se hai letto Horcynus Orca, se hai decodificato le poesie inedite di Paul Celan o se hai letto tutti e settantaquattro i libri della bibbia, devi piegarti alle scelte che questo mondo ha fatto, con cuor di cicala goderti il fugace passaggio di una banconota da cinquanta euro, che volerà presto lasciandoti spinnare quell'ultimo fumetto, buono solo a masticare la facile morale dei fumetti della Marvel.
A poco servono gli occhi chiari della felicità quando credi di aver sciupato i tuoi sogni, insieme a quello shampoo che cerca di scrostarti la forfora e i rimpianti dalla testa. Spinnare, bella parola, sicilianissima, se fosse folle e sincero come Heidegger si comprerebbe un dizionario etimologico e si perderebbe nelle storie delle parole e invece stava lì a rimuginare le false attese, col cuore perso nel sua terribile quiete della non speranza. Spinnare: desiderare ardentemente come l'uccellino di primo volo quel coraggio di andar via dal nido con penne nuove in cieli da esplorare.
Quando nasci nel Sud o ti pieghi alle logiche irrazionali o ti aggrappi ostinato alla speranza, persa quest'ultima, l'unica cosa che poteva fare era vivacchiare nella sua stanza, masticando rabbia e rancore, freddo e grigio come un anno bisestile, come una metafora inutile, come un cane che sogna la carezza di un padrone che non c'è.