Naviganti, di cose ne succedono a bizzeffe.
La sfiga di mio padre e della sua cardiopatia la lascio sullo sfondo: dopo la preparazione per l'ennesimo intervento il cardiochirurgo giustamente deve maritarsi e inaugurare il talamo dopo un giro per il mondo.
BombaSicilia, lo sapete bene, è bella che andata. Novità si profilano all'orizzonte, corroborate dalla recente riunione dei bombasiciliani superstiti in nota cioccolateria panormita, alla vigilia del concerto del grandissimo Vinicio.
Sul fronte lavoretto-scrittura-giornalismo: alla fine ho ceduto alle lezioni private, in questi dieci anni ho studiato, scritto, fatto peripli del mondo conosciuto per tornare a far studiare le stesse cose che già avevo digerito dieci anni fa. Più scuro di mezzanotte non può fare?
Imminente la pubblicazione della seconda parte di quella novella che mi portavo dentro da una vita:
Bagheria morì d'improvviso, potete recuperare la prima parte
qui. Glisso sulla domanda che tutti mi fanno: se pensate che sono un vecchio professore sessantenne che lotta contro la mafia... non può che farmi piacere. Magari non lo sono ancora, ma un giorno correndo un po' di più, chissà!
Bagheria ha una libreria, una vera libreria, non uno scaffale della Sma o d'un'edicola. La gestisce la grande Liliana. E
Roberto Alajmo ha presentato lì il suo ultimo delizioso libricino:
Le ceneri di Pirandello, pubblicato dalle meritorie
Drago Edizioni e illustrato da Mimmo Paladino. Ho avuto il piacere di intervistarlo e il frutto di quella chiacchierata lo troverete sul prossimo numero di 90011.magazine.