Ce ne scampi e liberi il Cielo! Lì, tra gli angeluzzi non c'è disaccordo, le nuvole placide vedono passare i nostri legittimi e illegittimi desideri. Magari qualcuno s'è incastrato nelle zucche arancioni che vanno tanto di moda tra i pargoli insaccati su a forza di grassi saturi e scrocchianti. Un altro Halloween è passato.
È finita la sfilacciata serie di collegamenti che piroettano di tv in tv, alla ricerca di questo paganesimo intinto di lustrini, cerone, gomma e lacca, che pare una vita fa, ma quando eravamo piccoli noi, Halloween esisteva solo al di là dell'Oceano e nelle puntate speciali dei vari telefilm - solo mia madre li ha sempre chiamati e li chiamerà sempre filmini - che succhiavamo dal tubo catodico di mivar panciuti.
La celebrazione della notte dei morti, delle streghe e degli spiddi la piazzavano in tutte le serie dall'A-Team alla robottina Vicky, passando per i Robinson, i Jefferson, i Cunningham e i loro giorni felici e tutte le altre famigliole delle commediole di situazioni, mezz'ora dopo mezz'ora, i pomeriggi squagliavano inoculandoci nei lombi bacilli esterofili che prima o poi sarebbero di certo esplosi.