23/01/07

Diario uruguayano (1) e la nuova BS

Ecco, ce l'ho fatta ad arrivare in Uruguay.

Le prime impressioni le potete leggere su Rosalio.

Perche' il siciliano il legame con la Santuzza non lo perde mai, manco dove l'acqua scorre al contrario...

Volete farvi un giro a Montevideo?

Guardate che angolo di paradiso...






Altre novita'?



Si', la nuovissima BombaSicilia... (qui il comunicato stampa)

Rilanciamo da bloGodot:



Bisogna essere abituati a sconfinare per raccontare l'aria di confine, i colori di chi occupa le terre di mezzo, i sapori delle appartenenze spesso ostentate per oscurare le (inevitabili) contaminazioni. Bisogna essere avvezzi a scorrazzare oltre le mura di casa propria: occorre sapersi affacciare, sporgersi dai davanzali delle certezze, non temere di respirare la diversità.

Dostoevskij, Nekrosius, Sofocle, Sartre sono soltanto alcuni dei nomi che sbucano dalle pagine dell'ottavo numero della rivista BombaSicilia: "Front'ieri. Parole di confine e parole al confino". Nomi che compaiono amplificati dalle personalissime letture, riconfermati nella loro grandezza borderline.



BombaSicilia è nata in un brodo primordiale che conosciamo bene dalla scommessa di un under 25 siciliano da tenere d'occhio, ha pescato bellissime menti isolane e ha rastrellato nuove penne sul continente (imbarcando anche noi nel "folle volo"... la nostra metà femminile, in realtà, aveva già fatto un viaggetto a bordo). E non si è mica fermata sul web: ha già travalicato con successo i confini della rete per approdare sulla carta, in occasione del terzo appuntamento del progetto Best off. Un racconto di Maura Gancitano, che ha visto la luce per la prima volta nel numero speciale "Attraverso le terre, il mare", è stato inserito nell'antologia "Voi siete qui. Sedici esordi narrativi", edita da Minimum fax e curata da Mario Desiati.



Chissà che il futuro non riservi altre cartacee sorprese.



Leggete e sconfinate, dunque. Questi macchiafogli lasceranno il segno.

16/01/07

- 2

biglietto

10/01/07

- 8: ditelo pure ad Earl e Gamberone

Mancano otto giorni al grande salto. La valigia è pronta da tempi immemorabili.

Riempio le giornate con qualunque cosa mi distragga dal pensiero fisso e martellante delle dodici ore d'aereo per Buenos Aires e da lì un altro volo per Montevideo. Resterò lì per ottantasette giorni.

Dal 18 gennaio al 18 aprile.

A riempire pagine per il mio giornale.



Avevo sempre pensato di finire dietro una scrivania o una cattedra - di qualunque ordine e grado...

Qui in terra triangolare a masticare bile, balle e frustrazione. Vedevo perfino la polvere che nevicava lieve sulle valigie che m'hanno regalato per la laureasopra l'armadio del corridoio.



E invece tra otto giorni parto per l'Uruguay. Non finirò come il protagonista de "La vita è meravigliosa" ad aspettare un viaggio che non arriva mai.

Mancano sette giorni e non so nulla. Sono atterrito, sconvolto, stravolto e abbastanza giovane da prendere quello che non ho per andare a cercar fortuna a Montevideo. Vado a scrivere.

È successo davvero: alla fine mi pagano per scrivere.



Tra le mille cose da fare c'è un numero zero che cresce piano piano e un portale da riempire. Se volete sbirciare la bozza del portale fate pure, anzi andate, guardate e datemi qualche riscontro.



Solo un consiglio: procuratevi in qualsiasi modo la prima serie di "My name is Earl". E' splendido. E fate la lista...

Cos'è la lista?

Leggetela!